I droni possono volare su una proprietà privata? SAPR e privacy

Regole e consigli per la produzione di video aerei in città e centri abitati

Sorvolare una proprietà privata per fare riprese video o per registrare immagini con un drone è consentito senza bisogno di autorizzazioni, a patto che si mantenga almeno un’altezza e/o una distanza di 20 metri dalla proprietà stessa. Per cui, se la domanda è “I droni possono volare sulla proprietà privata?” la risposta è affermativa

Ma, se si desidera effettuare riprese che hanno come soggetto la proprietà, è necessario richiedere un’autorizzazione preventiva (una liberatoria per l’uso delle immagini) ai proprietari, nel caso in cui la proprietà stessa sia il soggetto delle riprese.

L’autorizzazione va richiesta informando l’interessato delle modalità in cui si vogliono effettuare le riprese e del motivo. È importante specificare l’uso che verrà fatto delle immagini e garantire all’interessato la possibilità di visionare il materiale, averne una copia o chiederne la rimozione

Indice

Deroghe al consenso per la registrazione di video con droni su proprietà private

Per essere sicuri di non infrangere le norme che regolano l’uso di SAPR durante il volo con un drone su una proprietà privata, è necessario rispettare i limiti di altezza massima raggiungibile, stabiliti dall’ENAC per tutto il territorio italiano e visualizzabili sul sito D-Flight.it. Inoltre, bisogna considerare l’effettiva altezza della proprietà stessa e aggiungere i 20 metri di distanza previsti.

In ogni caso, il consenso per volare con un drone su una proprietà privata non è richiesto se le riprese aeree vengono effettuate da una distanza che renda impossibile l’identificazione dei soggetti e delle informazioni sensibili.

Valgono sostanzialemnte le stesse regole che si applicano nel caso della necessità di liberatoria per i video aziendali. Cioè la discriminante è data dal soggetto, in questo caso, la propietà privata

Rispetto della privacy durante l’utilizzo dei droni su proprietà privata

Per volare su una proprietà privata e fare riprese con un drone nel rispetto della privacy e della proprietà individuale, bisogna rispettare le norme sulla sicurezza (ENAC) e sulla privacy (Garante della Privacy). In particolare, è necessario seguire il Codice in materia di tutela dei dati personali (D. lgs. 196/2003) e il Regolamento Europeo in materia di tutela dei dati personali (GDPR UE 2016/679)

Al riguardo si rimanda alle linee guida che il Garante della privacy ha reso disponibili a questo link 

Significando però, come lo stesso Garante specifichi, che non si tratta di nome cogenti, ma solo di linee guida soggette ad aggiornamento costante.

Oltre a ciò la missione di volo tramite drone su una proprietà privata deve sottostare a due principi indicati nella normativa europea, cioè

  • Privacy by Design (impiegare il SAPR più adatto per memorizzare il minimo numero di dati sensibili)
  • Privacy by Default (organizzare una missione di volo che permetta di riprendere solo il minimo indispensabile alle finalità del video stesso).

Privacy by Design: principi e buone pratiche

Il concetto di “Privacy by Design” implica l’integrazione della privacy sin dalla fase di progettazione e sviluppo di un prodotto o servizio, in questo caso l’utilizzo dei droni per riprese aeree. Questo principio richiede che gli operatori di droni considerino attentamente la protezione dei dati personali durante tutte le fasi del processo, dalla scelta del drone più adeguato alla pianificazione del volo e alla gestione delle riprese.

Per seguire il principio della “Privacy by Design“, gli operatori di droni possono adottare alcune buone pratiche, come:

  • Scegliere un drone adeguato: Optare per un drone con caratteristiche che consentano di raccogliere il minor numero possibile di dati personali, ad esempio utilizzando telecamere con risoluzione limitata o angolazioni di ripresa che riducano la possibilità di identificazione delle persone.
  • Pianificare il volo in anticipo: Definire un percorso e un piano di volo che minimizzino la raccolta di dati personali, evitando, per esempio, di sorvolare aree residenziali o luoghi frequentati da persone.
  • Controllare e limitare l’accesso ai dati raccolti: Assicurarsi che solo le persone autorizzate abbiano accesso ai dati personali raccolti e che questi dati vengano conservati in modo sicuro, proteggendoli da accessi non autorizzati o da eventuali perdite.
  • Gestire le riprese in modo responsabile: Durante la fase di post-produzione, verificare attentamente le immagini e i video catturati per identificare e rimuovere o oscurare eventuali dati personali non necessari per lo scopo delle riprese.

Seguendo queste linee guida e adottando un approccio proattivo alla protezione della privacy, gli operatori di droni possono garantire il rispetto del principio “Privacy by Design” e contribuire a minimizzare i rischi legati alla raccolta e all’uso di dati personali durante le riprese aeree con droni.

Privacy by Default: principi e buone pratiche

Il concetto di “Privacy by Default” richiede che le impostazioni predefinite di un sistema, in questo caso il drone e il suo sistema di ripresa, siano configurate per garantire il massimo livello di rispetto della privacy possibile. In altre parole, l’obiettivo è quello di raccogliere solo i dati strettamente necessari per le finalità delle riprese, evitando la raccolta di dati personali non indispensabili.

Per seguire il principio della “Privacy by Default“, gli operatori di droni possono adottare alcune buone pratiche, come:

  • Configurare le impostazioni del drone: Assicurarsi che le impostazioni predefinite del drone e della sua telecamera siano configurate per minimizzare la raccolta di dati personali. Ad esempio, disattivare la registrazione audio se non è necessaria o limitare la risoluzione delle immagini per ridurre la possibilità di identificazione delle persone.
  • Utilizzare tecniche di ripresa appropriate: Durante le riprese, cercare di inquadrare solo le aree o gli oggetti di interesse, evitando di riprendere persone, case o altre proprietà private che non sono strettamente necessarie per lo scopo delle riprese.
  • Rivedere e modificare le riprese: Dopo aver effettuato le riprese, analizzare attentamente il materiale raccolto per verificare la presenza di dati personali non necessari. Se tali dati vengono rilevati, rimuoverli o oscurarli prima di utilizzare o condividere le immagini o i video.
  • Formazione e consapevolezza: Assicurarsi che gli operatori di droni siano adeguatamente formati e consapevoli dell’importanza del rispetto della privacy e delle migliori pratiche per garantire la “Privacy by Default”.

Implementando queste buone pratiche e garantendo che la privacy sia al centro dell’uso dei droni, gli operatori possono contribuire a garantire il rispetto del principio “Privacy by Default” e a proteggere i dati personali delle persone coinvolte nelle riprese aeree con droni.

E gli Enti Pubblici? I Comuni e i Parchi Naturali possono vietare l’uso di droni?

Secondo il Regolamento Europeo i Comuni, da soli, non possono inibire l’uso di droni sul proprio territorio. Devono infatti passare attraverso Enac , che è l’unico organismo che possa regolare lo spazio aereo. Al proposito esiste una nota di Enac inviata ad Anci nel 2019 in cui l’ ente invitava le autorità locali a seguire la procedure indicata nella circolare ATM-03.

Lo stesso vale per i Parchi Naturali, che spesso, in modo improprio, hanno fatto  riferimento alla legge quadro del 6-12-1991 n. 394 all’art. 11. Il divieto di sorvolo diventa operante solo se approvato da Enac dopo pubblicazione sulle mappe ufficiali (d-Flight).

In entrambi i casi i divieti, se ottenuti senza approvazione dell’ Ente, non sono validi e le eventuali sanzioni, non applicabili

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I droni possono volare su una proprietà privata
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I droni possono volare su una proprietà privata? Regole e consigli per la produzione di video aerei in città. Come fare riprese video con droni nel rispetto della privacy su edifici e costruzioni private
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Giuseppe Galliano Studio
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